Fraternità Francescana
Madre della Riconciliazione e della Pace
Il chiarimento del portavoce della Santa Sede Navarro-Valls
al Catholic News Service (1998)
Il portavoce della Santa Sede dott. Joaquin Navarro-Valls ha ribadito al Catholic News Service che "nulla è cambiato" nella posizione del Vaticano rispetto a Medjugorje. Sebbene il Vaticano non abbia mai detto ai cattolici che non possono recarsi a Medjugorje, ha detto ai vescovi che le loro parrocchie e le loro diocesi non possono organizzare pellegrinaggi ufficiali sul luogo in cui si verificherebbero le apparizioni della Vergine: questo è quanto ha dichiarato il portavoce del Vaticano.
Ha aggiunto che quando un cattolico si reca lì in buona fede ha diritto
ad un'assistenza spirituale; la Chiesa dunque non impedisce ai sacerdoti
di guidare i viaggi a Medjugorje in Bosnia-Erzegovina organizzati da laici,
così come non vieta loro di accompagnare i gruppi di cattolici che desiderano
recarsi nella Repubblica Sudafricana.
Ecco la dichiarazione integrale:
"Per quanto riguarda questo argomento, la posizione non è cambiata. Come è già stato detto precedentemente, in questi casi è necessario rispettare la diretta competenza degli ordinari locali. In rapporto a questo i vescovi dell'ex Jugoslavia hanno dichiarato il 10 aprile 1991: "... Sulla base delle ricerche fino ad ora compiute non è possibile confermare che si tratti di apparizioni e rivelazioni soprannaturali. Tuttavia, il gran numero di pellegrini provenienti da ogni parte che si recano a Medjugorje spinti da motivi religiosi e di altro tipo richiedono l'attenzione e la cura spirituale innanzitutto del vescovo della diocesi e poi anche degli altri vescovi in modo che a Medjugorje e con Medjugorje si promuova una devozione nei confronti della Beata Vergine Maria in armonia con l'insegnamento della Chiesa...".
Viene quindi ribadita l'assoluta esigenza di approfondire e riflettere, come pure di pregare, per tutto quello che si riferisce al presunto fenomeno soprannaturale in attesa del verdetto definitivo."
(Bolletino, n. 233, 19 giugno 1996)